Please don’t leave, Elton!
Perché abbiamo bisogno che la musica popolare sia fonte della nuova classica
EMMANUEL DUNAND / AFP
Era quasi un peccato, un’affermazione che sarebbe uscita dal conservatorio di musica negli anni ’80, quando ero studente lì. Ma ora posso dirlo ad alta voce: lui e Freddy Mercury sono i miei maggiori ispiratori contemporanei.
Ho scritto di Beethoven (in « musica in tutti i sensi »): era sia innovativo che popolare. Forse questi ragazzi non hanno scritto quartetti d’archi né sinfonie, ma le loro canzoni SONO innovative (nel senso che una nuova grande canzone è una novità, quindi è innovativa. Ok, è da molto tempo che non sentiamo una nuova GRANDE canzone, ma ci sono momenti di deserto nella storia).
Oggi, 2022, è ancora una bestemmia mettere Elton e Freddy allo stesso livello di Beethoven. Certo che non lo sono! Nemmeno Wagner lo è. Ma il loro IMPATTO sul pubblico più vasto – anche sui musicisti professionisti – è almeno altrettanto forte. E tanti musicisti « classici » non si sono ancora resi conto di quanto possano prendere da grandi creatori popolari come loro (e i Genesis, e i Pink Floyd, e… ….).
Torniamo a Beethoven: qual è la fonte del suo genio? Un lungo lavoro e un’elaborazione e l’uso di fonti popolari.
Ecco perché dico: se un giorno arriveranno i futuri Beethoven, sarà meglio che ascoltino Elton, Freddy e altri.
Altrimenti non avranno una fonte popolare.
E senza fonti non c’è fiume…..